Non mi era mai successo prima, e sono molto fiera di poter dire una cosa del genere.
Sapete bene che prima di iniziare una recensione solitamente vi spiego, vi racconto in che maniera mi mi sono avvicinata al libro del quale mi appresto a parlarvi.
Questa volta, per la prima volta il libro mi è stato mandato!😍 Esatto avete capito bene ... sono stata contattata a giugno su Instagram da Laura Falcone e Loredana Costantini con la richiesta di leggere e recensire i loro libri.
Ero in piena sessione estiva e ho accettato mettendo avanti le mani premettendo che in quel momento non avevo moltissimo tempo, ma che se avessero avuto piacere di mandarmi qualcosa nelle mi corde e tempi permettendo sarei stata molto felice di leggere qualcosa di loro.
Visto il mio profilo hanno subito capito che le "mie corde" suonavano fantasy 😅 e tra le 2 opzioni che mi hanno proposto ho scelto lui
Trama
"I cercatori di pace", eroi o forse vittime designate da chi detiene il potere, partono verso una ignota avventura, alla ricerca di un futuro che viene dal passato e che li condurrà a incrociare i loro destini: Ghillean, Litia, Kimen e Tarnell non si conoscono e non si fidano uno dell'altro, ma sono giovani e umani. È il 518° anno di guerra e nessuno ricorda più come e perché sia iniziata. Un enigma che potrà essere risolto catturando un leggendario Mutato, figura misteriosa nella quale si cela l'arma speciale inventata prima del lungo e distruttivo periodo bellico, che ha generato un ritorno al passato, un medioevo privo di tecnologia, cultura e memoria storica.
Sapete che vi dico io? Non so che dire.
Appena finito il libro ho pensato: "Devo rifletterci su"
Ero quasi stordita, in senso positivo ... penso. E' un libro che personalmente ho trovato difficile all'inizio. Ti trovi catapultato in una storia che sul momento non capisci. I fatti sono come già iniziati o per lo meno è l'impressione che ho avuto io.
Altra cosa che inizialmente mi ha un po' confusa era il continuo cambio di punto di vista, e il discorso esterno alla storia, ma pagina dopo pagina mi sono abituata e ho cominciato ad orientarmi tra i vari nomi di personaggi e luoghi, e ho iniziato ad apprezzare questi "a parte" ( non so come si chiamino in letteratura ma si chiamano così a teatro quando il narratore o un personaggio si rivolge direttamente allo spettatore) che ti guidavano attraverso questa specie di mondo distorto.
Forse mi ripeterò, anzi sicuramente ve lo ho già detto riguardo ad altri libri fantasy, ma adoro la sensazione che i libri ti vogliano dire qualcosa di più della mera storia fantastica. Qui ho percepito questa sensazione più che in qualsiasi altro libro io abbia mai letto.
Quando l'ho finito e ho detto "Devo rifletterci su" tra mille cose che mi sono passate per la testa una è sicuramente stata: "speriamo di non arrivare a questo punto ... anche se .... (sospiro)"
Una guerra in corso da più di 500 anni, i regni che si combattono nemmeno si ricordano per quale motivo si è iniziato a combattere. Ricordi sfocati di un passato in cui le tecnologie "magiche" descritte assomigliano terribilmente alle nostre.
Situazioni fin troppo tristemente realistiche, che ti fanno pensare.
Personaggi fuori dal comune, proprio perché molto vicini al quotidiano. Caratterizzati si, ma veri ... persone che non sarebbe così difficile incontrare (per fortuna o sfortuna).
I rapporti tra i personaggi non sono stereotipati, niente soliti triangoli amorosi anche se lo possono sembrare all'inizio, sono più complessi, più reali.
Il finale l'ho trovato più spiazzante di tutto il resto. Forse un po' "veloce", ma penso sia una mia percezione alterata dai mille finali aperti delle saghe a cui sono abituata. Ma nonostante questo ne ho un ricordo commuovente. Fiorisce un ramo della storia in una maniera che ho trovato toccante. Inoltre mi sono trovata per l'ennesima volta a riflettere. Il finale mi ha fatto riflettere più di tutto il resto della storia, forse perché poi chiudi il libro e nei pensieri riecheggiano le ultime cose che hai letto e ci rimugini su.
Penso potrebbe essere uno di quei libri che potrebbero aver bisogno di una rilettura, forse no e sono io che ne avrò.
Non so forse un giorno proverò a riprenderlo in mano per vedere cosa potrà ancora raccontarmi.
Quasi me ne stavo dimenticando tutta la storia è accompagnata da alcune tavole a cura di Niccolò Pizzorno, eccovene un esempio
Adesso sta sicuramente a voi scoprire se avete il coraggio di leggere una versione del nostro possibile futuro e a rifletterci su.
Spero di avervi incuriosito almeno un pochino 😅 e se decidete di leggerlo poi venite a raccontarmi che cosa vi ha suscitato.
Ps Ringrazio di cuore le autrici che mi hanno contattato e a Luca dell'ufficio stampa che ha selezionato i libri nelle "mie corde"
Giada
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