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lo strano caso dell'apprendista libraia

Mamma mia quando sono inaffidabile🙈 continuo dire che diventerò più presente e regolare e tutte le volte mi pesto i piedi da sola🙈 abbiate pazienza vi prego sono fatta così non è perché non mi voglio impegnare, ma tra un impegno e l'altro + lo studio + il fatto che ogni libro ha un suo tempo di lettura io e poi non sono rapida nel recensirli perché prima voglio metabolizzarli, va a finire che quasi me ne dimentico🙈
Sono un disastro ma l'importante è che adesso sia qui a scrivervi. Oggi vi voglio parlare de "Lo strano caso dell'apprendista libraia"


Trama
Una piccola libreria a New York. Un amore da dimenticare. Una magia tra i libri. Un romanzo che ricorda a tutti noi come il fascino delle librerie sia intramontabile.
Esme ama ogni angolo di New York, e soprattutto quello che considera il suo posto speciale: La Civetta, una piccola libreria nell’Upper West Side. Un luogo magico in cui si narra che Pynchon ami passare i pomeriggi d’inverno e che nasconde insoliti tesori, come una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway. Ed è lì che il destino decide di sorriderle quando sulla vetrina della libreria vede appeso un cartello: cercasi libraia. È l’occasione che aspettava, il lavoro di cui ha tanto bisogno. Perché a soli ventitré anni è incinta e non sa cosa fare: il fidanzato Mitchell l’ha lasciata prima che potesse parlargli del bambino. Ma Esme non ha nessuna idea di come funzioni una libreria. Per fortuna ad aiutarla ci sono i suoi curiosi colleghi: George, che crede ancora che le parole possano cambiare il mondo; Mary, che ha un consiglio per tutti; David e il suo sogno di fare l’attore. Poi c’è Luke, timido e taciturno, che comunica con lei con le note della sua chitarra. Sono loro a insegnarle la difficile arte di indovinare i desideri dei lettori: Il Mago di Oz può salvare una giornata storta, Il giovane Holden fa vedere le cose da una nuova prospettiva e tra le opere di Shakespeare si trova sempre una risposta per ogni domanda. E proprio quando Esme riesce di nuovo a guardare al futuro con fiducia, la vita la sorprende ancora: Mitchell viene a sapere del bambino e vuole tornare con lei. Esme si trova davanti a un bivio. Il suo più grande desiderio sta per realizzarsi, ma non è più la ragazza spaventata di un tempo e non sa più se è quello che vuole davvero. Perché a volte basta la pagina di un libro, una melodia sussurrata, una chiacchierata a cuore aperto con un nuovo amico per capire chi si è veramente. Perché Esme non è più un’apprendista libraia, ora è una libraia per scelta. Lo strano caso dell’apprendista libraia è il romanzo più amato dalle librerie indipendenti americane. Grazie a loro è partito un passaparola tra i lettori che ne sono rimasti incantati. Deborah Meyler è convinta che l’esperienza più bella della sua vita sia stata lavorare in un negozio di libri e ha deciso di descriverla. Un romanzo che ricorda a tutti noi come il fascino delle librerie sia intramontabile. E che spesso quei luoghi pieni di scaffali polverosi nascondono sorprese inaspettate.


Non so voi ma io il fascino delle librerie lo soffro tantissimo, io adoro entrare e annusare anche solo il profumo di carta stampata che ci aleggia, osservando anche distrattamente copertine e titoli fermandomi solo quando uno in particolare cattura la mia attenzione per leggerne la trama.
Condivido perciò con l'autrice l'idea che il fascino delle librerie sia intramontabile. Capite bene che a questo punto non potevo proprio non leggere questa storia. Dovevo assolutamente sapere qualcosa di più su Esme e Mitchell e su tutti quegli strani personaggi che lavoravano alla Civetta.
Non so esattamente cosa mi aspettassi. Forse un lieto fine o ... non lo so. Sta di fatto che mi è piaciuto e parecchio, la storia di Esme è un'avventura che però è molto vicina alla realtà (non è surreale) e questo forse me l'ha fatta apprezzare anche di più.

Con una borsa di studio si trasferisce a New York per studiare Arte (non mi ricordo precisamente che ramo, so che stava preparando la tesi su un autore contemporaneo di cui non ricordo il nome ... dettagli). Non va lì per realizzare il sogno americano ma solo perché ha la borsa di studio, è una ragazza semplice che però vede il mondo con gli occhi da artista, per questo mi sono piaciute molte le descrizioni degli ambiente o dei luoghi dal suo punto di vista.

Mitchell l'ho praticamente odiato dal momento esatto in cui si scopre che Esme è incinta. Volete un manuale su con NON comportarsi con una ragazza? Prendete pure tutto quello che combina lui e mettetelo per iscritto. Tutto ciò che fa non solo è sbagliato ma è pure da stronzi e quindi se in un romanzo voi cercate disperatamente un personaggio da odiare qui il personaggio da odiare è assicurato secondo me. Qualcuno verso la fine potrebbe anche compatirlo ... io no.

Ma lasciamo stare quello stronzo e passiamo alla libreria. Esme dopo essere rimasta incinta cerca lavoro per potersi arrangiare e il caso vuole che proprio la libreria che lei adora cerchi personale. Non ha idea di cosa si deve fare ma man mano impara tutto quello che c'è da fare e impara anche a conoscere tutti i personaggi di quel posto da Luke (il mio preferito 😊) simpatico ma riservato, alle volte un po' lunatico, che le insegna ad ascoltare la buona musica partendo dalle origini. George il proprietario della Civetta, amante dei libri come nessun'altro dal contenuto alla forma. Per poi passare ai vari barboni che di tanto in tanto passano o clienti fissi con le loro strane fisse(come il tipo con l'asciugamano in testa😂).
Che altro dire... leggetelo se volete sapere di più sui vari personaggi altrimenti finisco con lo spoilerarvi tutto e non mi sembra carino da parte mia 😅

Ho solo una piccola nota da fare: ho letto alcune recensioni su ibs (ho copiato la trama da lì😜)e io ci sono un po' rimasta male quando ho letto più di un commento dove dicevano di essere rimasti delusi dal finale e che secondo loro la storia sarebbe dovuta andare avanti. Confermo che effettivamente il finale è un finale aperto ma vi giuro che io che odio i finali aperti con tutta me stessa e nonostante avessi davvero voluto sapere cosa il futuro avrebbe riservato ad Esme alla piccola non ci sono rimasta male quando la storia si è troncata. Anzi questa volta ero felice perché questa volta invece del'mieloso lieto fine c'era la realtà. Lei che con la sua bimba continuava a vivere apprezzando la vita per come veniva.

Quindi niente a me il libro è piaciuto e mi ha anche fatto parecchio riflettere nonostante fosse un libro leggero e scorrevole (secondo me). Spero che altri come me lo apprezzino e adesso me ne torno a leggere😉

Baci
Giada💖

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