Mi vergogno un po’, questo libro l’ho letto un sacco di tempo fa ma c’è stato un periodo in cui mi dimenticavo qualsiasi cosa e mi sono dimenticata anche di parlarvene nonostante mi fosse piaciuto parecchio.
Trama:
Dalla bottega di un antiquario di Venezia a una famosa casa d’aste a Parigi...
Venezia, estate 1975. Olimpia ha solo quindici anni quando conosce Anselmo Calvani, proprietario di una storica bottega d’antiquariato. È un incontro decisivo, Anselmo intuisce subito l’intelligenza e la sensibilità della ragazza e la incoraggia a seguire la sua inclinazione. Giovanissima ma già appassionata lettrice, Olimpia comincia a frequentare il suo negozio, a lavorare lì e, con il suo aiuto, inizia a collezionare preziosi libri messi all’indice dalla Chiesa. Mentre cresce la sua passione per quei volumi antichi, anche quella per Davide, il nipote di Anselmo, segreta e non dichiarata, brucia l’animo della ragazza. E una notte, sospinti dalla lettura dei versi erotici di una cortigiana veneziana, i due cedono ai loro sentimenti…
Parigi, estate 1999. Olimpia vive ormai nella capitale francese. Ha aperto una casa d’aste, specializzata in libri e manoscritti antichi, tra le più quotate ed eleganti della città. Ogni anno riceve da Davide uno strano regalo: un pacchetto che contiene lettere un tempo censurate, insieme a un libro considerato in passato “proibito”, di cui Olimpia riconosce il grande valore. Sono l’eredità di Anselmo... Ma come poteva un modesto antiquario veneziano esserne in possesso? E che legame c’è tra quelle lettere e la bottega da cui provengono?
È un libro che racconta una vita intera. Una vita dedicata all’antiquariato di libri antichi (forse è una ripetizione ma mi avete capita). Olimpia da ragazza capita per caso nella bottega di Anselmo e lì lui dopo una breve conversazione scopre in lei un talento e una passione forte verso i libri, in particolare quelli antichi. Capite benissimo che se partiamo da una protagonista dal carattere forte e pure appassionata di libri è scontato che io mi sia data a questa lettura.
Io poi sono andata fuori di testa quando, soprattutto all’inizio, c’è Anselmo che spiega ad Olimpia come riconoscere alcuni manoscritti e ne elenca alcune caratteristiche. Sono davvero impazzita quando ho compreso i termini che Anselmo ha usato. Lo scorso semestre in università ho frequentato un corso di Paleografia latina (disciplina che studia la storia della scrittura latina dalle origini (VII secolo a.C.) all'inizio del XVI secolo al fine di permettere l'identificazione cronologica e geografica del testo e la sua lettura), devo ancora studiare e dare l’esame ma alcuni termini li ho riconosciuti subito e mi sono stra gasata. Ok forse non è un motivo valido per consigliarvelo però è un aspetto che personalmente mi ha fatto apprezzare ancora di più il libro perché non si stava inventando cose ma l’autrice ha mostrato una parte reale del lavoro di chi come Anselmo, Davide e Olimpia si occupa di manoscritti.
Anche l’aspetto della passione di Olimpia per i libri un tempo messi all'indice mi è piaciuto tantissimo. La sua curiosità fin da ragazza per questi libri e la voglia di capire perché fossero stati messi all'indice, bho mi ha ricordato un po’ me che quando mi ficco in testa che voglio capire il perché e il per come non mi fermo davanti a niente, ovvio non mi sono mai messa a collezionare manoscritti medievali ma poco conta.
La storia di Olimpia però non è tutta rose, fiori e manoscritti. Ha i suoi alti e bassi. Amori che iniziano e finiscono e ritornano, la perdita di persone care (non è un spoiler ok .... vi ho detto che racconta una vita intera volevate che i suoi cari “anziani” e non vivessero per l’eternità?). Viaggi che la portano lontano dalla sua Venezia alla suggestiva e poetica Parigi, passando per Londra. È la storia di una ragazza nata in una famiglia aristocratica ma che riesce a crearsi una posizione, una carriera tutta con le sue forze senza ostentare le proprie origini. È la storia di una donna che in quegli anni nonostante le difficoltà che una donna poteva avere ad affermarsi nel mondo del lavoro ce la fa ed egregiamente. Ma sullo sfondo di questa ascesa ci sono rimpianti e un mistero: l’eredità di Anselmo che anno per anno Davide le fa recapitare a Parigi. Manoscritti che erano stati messi all'indice, per la sua collezione, e delle lettere, lettere di un’autrice che era stata messa all'indice e della quale Anselmo le aveva donato un manoscritto, quando era ancora in vita, creando il primo embrione della sua collezione.
Io ho adorato questo libro… forse proprio perché mi era piaciuto tanto avevo evitato di parlarne subito. Devo ammettere che mi sembra quasi di averlo semplificato troppo nello spiegarlo. Ho vissuto con Olimpia dolori e gioie, ho capito forse un po’ di più a cosa sarei disposta a rinunciare e no per una carriera (qualsiasi essa potrà essere). Ve lo consiglio davvero tanto. La storia è una storia che prende e secondo me la scrittura è pure scorrevole per niente pesante o tecnica.
Mi piacerebbe sapere che ne pensate voi se lo avete letto… e se no se quello che vi ho raccontato vi ha incuriosito almeno un pochino …. Scrivetemi qui sotto.
Baci
Giada 💖
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